Tipi da Grindr #4

Diciamo che dopo mesi di inattività, ho smesso di usare Grindr. Ogni tanto ci entro, guardo che succede (nulla solitamente) ed esco subito. Il problema fondamentale è il posto in cui vivo, il chilometraggio che raggiunge l’applicazione. Ma questo mi sembra di avervelo già detto. Insomma, sempre la solita gente. A meno che non capiti un “foresto” su cui lanciarsi a braccia aperte e accalappiarselo prima che lo faccia qualcun altro. Se ti contatta un tizio “nuovo” nella tua zona, quantomeno è senza foto, in più non cozza con i tuoi gusti sessuali:

  • Cerco slave passivo
  • Ho warzapp

E qui, si sprecano facili ironie: warzaap, la grande chat per chi ama il BDSM.

Il mio rinnovo d’immagine (inteso con, nuovo taglio di capelli e piercing al naso, come le vacche) sembra aver dato un immagine “rock” (cit.) tanto da pensare di poter leccare degli scarponi di pelle (niente di male, eh, ma non fa per me!). Diciamo semplicemente che l’abito non fa il monaco e che il prete spesso fa sesso per lo meno quanto me. Tornerò al buon vecchio Romeo e utilizzerò per quanto possibile Tinder: che potrebbe diventare la mia app preferita, se non fosse troppo centrata sulla localizzazione.

Poi, ora, vanno molto di moda i profili fasulli, quelli che si nascondono dietro foto di altri per perdere un po’ di tempo. Chiedono foto e  magari usano anche le tue per continuare questa storia all’infinito. Beata, ignoranza!

P.S.: un ragazzo di Napoli, agganciato su Tinder, mi ha rivelato che è possibile scaricare un’app che ti permette di geolocalizzarti dove ti pare. Lui l’ha usata per trovarmi su Grindr e continuare a scrivermi, dato che le chat di Tinder gli si cancellavano (molto carino e lodevole). Tanto cosa mi serve geolocalizzarmi da qualche altra parte se tanto la gente ‘un se vuò move?

la lontananza sai, e come il vento
spegne i fuochi piccoli, ma
accende quelli grandi . . . quelli grandi.

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