Ultimi giorni di vita

[Traduzione da Ekathimerini]

Le contrattazioni tra il governo e la troika si fanno sempre più difficili. Nonostante l’immeso dramma, i colloqui sono destinati a finire come sempre: nel compromesso. In poche parole, questo significa il crollo, o almeno un crollo parziale, della linea difensiva costruita dalle amministrazione greche che si sono susseguite; come hanno più volte ceduto agli istituti di credito delle nazioni estere.

Il primo ministro Antonis Samaras e il suo vice, Evangelos Venizelos, mercoledì scorso hanno escluso eventuali misure orizzontali. Al di là della serie di misure strutturali che le amministrazioni greche hanno firmato fino ad ora ma non hanno mai applicato, gli ispettori della troika non hanno ancora chiarito come il divario fiscale sarà coperto. Fedele alla forma, la classe politica sta facendo in modo che l’élite finanziaria locale rimanga illesa.

Nonostante la cacofonia delle ultime settimane per quanto riguarda gli indicatori economici, la dimensione del surplus di bilancio, l’ampliamento della base imponibile e il crescente divario tra le popolazioni rurali e urbane, paradossalmente il problema non è l’economica in senso stretto, ma la politica.

Il sistema politico non riesce ad assolvere i suoi doveri. I partiti europeisti di centro-sinistra, Pasok e Sinistra Democratica, hanno visto un calo significativo della loro influenza elettorale. Ora è lecito chiedersi se riusciranno a raccogliere il 4,5 per cento di cui hanno bisogno per entrare nel Parlamento europeo. Il loro argomento principale contro il partito di sinistra Syriza,finora all’opposizione, è stato la mancanza di chiarezza sul destino di permanenza della Grecia nell’eurozona.


Durante la sua visita in Texas il leader di Syriza, Alexis Tsipras, ha confermato l’impegno del partito per la moneta unica. Certo, le differenze sui dettagli rimangono, ma questi sono di poca importanza in politica.

Nel frattempo, a destra, la Grecia è divisa. L’attacco ad Alba Dorata e al suo marchio considerata alla stregua di un organizzazione criminale, in realtà, non ha dato i suoi frutti. La recente uccisione di due membri di Alba Dorata da parte di alcuni terroristi ha facilitato la ricaduta in seguito all’assassinio del rapper di sinistra, Pavlos Fyssas, da parte di un membro del partito neo-nazista.

Almeno il crollo del movimento sindacale offre qualche conforto. Solo il partito comunista (KKE), riesce ancora a mettere insieme un numero considerevole di persone nelle sporadiche manifestazioni di protesta.

La delusione è molto diffusa ed è diretta contro i deputati che stanno cercando di passare la rabbia della gente sul potere esecutivo e questo rappresenta la disorganizzazione del governo. E’ difficile negare che il sistema politico non si stia dissolvendo.

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